Disciplina canonica sulla funzione di insegnare
Contenuti
Seguendo l’iter presente nel Libro III del Codice, il corso considera gli aspetti giuridici del munus docendi, osservando l’ermeneutica canonico-teologica nell’analisi dei canoni relativi. Si terranno in considerazione i soggetti e gli oggetti del magistero della Chiesa, affrontando la questione della cosiddetta potestas magisterii: la risposta è forse da cercare al di là di una collocazione del magistero nella divisione bipartita (potestas ordinis e potestas iurisdictionis) o tripartita (potestas ordinis, potestas iurisdictionis, potestas magisterii) della potestà sacra?
Alla luce dei presupposti dottrinali, il corso riflette il magistero come un bene della Chiesa dotato di una dimensione giuridica non sovrapposta, ma ad esso intrinseca. Il retto esercizio del magistero è qualcosa di dovuto secondo giustizia e costituisce l’oggetto di molti diritti e doveri fondamentali di tutti i fedeli. Con detta prospettiva vanno letti anche gli altri canoni che riguardano il ministero della Parola di Dio (Titolo I), sia nella forma della predicazione che nell’attività catechetica, l’azione missionaria della Chiesa (Titolo II) e la professione di fede (Titolo V), poi l’educazione cattolica, sia nelle scuole che nell’Università (Titolo III) e l’utilizzo dei mezzi di comunicazione sociale (Titolo IV).
Obiettivo
Metodo
Bibliografia
Oltre diversi articoli suggeriti dal docente nel percorso delle lezioni si consiglia la lettura almeno di uno dei manuali seguenti: Bux, P., Il magistero della Chiesa nel Diritto Canonico, Roma 2002 [soltanto per i nuovi canoni introduttivi!]; Errazuriz, C.J., La Parola di Dio quale bene giuridico ecclesiale. Il «munus docendi» della Chiesa, Roma 2012; Espinoza, J.H., «Eccomi, manda me!». Introduzione al Libro III del Codice di Diritto Canonico, Roma 2011; Urru, A.G., La funzione di insegnare della Chiesa nella legislazione attuale, Monopoli 2001.
Il docente mette a disposizione degli studenti gli schemi delle lezioni usati in classe.